Per un altro tramonto ancora

Chi mi conosce un po' sa quanto sono attaccato all'isola d'Elba.

E' uno dei pochi luoghi in cui tornerei sempre, e sempre torno quando la vita permette. Lì si incontrano amici storici, quelli che conosci più o meno da quando conosci la spiaggia. Quelli con cui hai attraversato tutte le fasi della vita. Quelli con cui ti sei perso di vista e poi ti sei ritrovato. Quelli con cui fai i bilanci dell'anno passato ed a cui dai una mano nel far tornare i conti ai loro.

Esiste un comune denominatore per le mie estati all'Elba: i tramonti.

In particolare quelli dalla spiaggia che più mi rappresenta, dove il cielo passa per tutto lo spettro dei colori dell'estate prima che la serata parta con le sue danze estive, che siano legate ad una cena, ad un cocktail al bar o ad una serata al Club64 o al Giannino poco importa. Il Tramonto sul Golfo di Procchio resta. Ogni estate.

Con questa "poesia" spero di rendergli un minimo onore. Se, come me, avete nel sangue le estati dell'Elba forse, con un po' di fortuna, toccherò qualche corda dentro di voi. Se capita, assaporatene il suono, ne vale la pena.

- Per un altro tramonto ancora -

C’è un tramonto segreto

sull’isola amata,

ha sapori di frutta

e odori d’estate.

Comincia con l’oro

del sole al meriggio,

ricorda la spiaggia

attaccata alla pelle

dopo un giorno di mare.

Poi vira in arancio,

con toni scarlatti

di camicie di lino

e rossetti sgargianti,

delle cento, mille

serate insonni,

di danze perenni.

Apollo accelera,

il cielo si adatta

col rosa che esplode.

Ecco, cambia sul pesca.

Il monte, la’ dietro,

si colora di fuochi

dei falò a ferragosto,

con mari di birra,

lo sfigato alla chitarra,

ed il resto abbracciati.

Infine s’acquieta,

L’indaco danza

con l’oscurità delle nubi.

Solo il nero rimane

con il mare ingemmato

di luci lontane.

Come i tuoi occhi.

Gli occhi delle notti

di sponde toscane.

Avvolgimi, isola amata,

Un’altra volta sola.

Per un altro tramonto.

Ancora.