Réfléchir - La Poesia
- Silvio Di Virgilio
- 12 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
La Poesia. Divertente quella cosa lì.
Mi era stata sempre indifferente, inutile, marginale: un mucchio di frasi e parole messe più o meno in bell’ordine per un gioco chiuso e fine a se stesso di qualche vecchiardo di altri tempi. Certo, alcune avevano un bel suono, ma che noia, che palle!
Ci voleva l’evolversi della vita, qualche capello bianco in testa e qualche graffio in più sul cuore per vederle veramente. Per sentirle veramente.
E’ un altro senso che si apre. E’ una porta su un cosmo nuovo dentro di me, fatto di luci e di ombre, di picchi di lava e abissi di ghiaccio. Fatto di commozione e bellezza, di calore, dolore, amore, mancanza, bellezza e amore ancora.
Nelle poesie ora leggo messaggi lasciati per il futuro a persone che forse non hanno mai nemmeno capito le parole che erano loro rivolte. Leggo i testi e mi pare come di comprendere l'animo di chi le ha scritte, in mille e mille sfumature di colori e sensazioni.
Più precise e taglienti di un rasoio. Più delicate di una piuma. Più nitide delle stelle del cielo in una notte d’inverno.
Sono il riverbero di emozioni ed esperienze che altri hanno vissuto ma che ora sento anche mie. E’ come se l’esperienza di vivere, la vibrazione di corde rimaste ferme troppo a lungo, mi avesse aperto la mente ad una sensibilità che va oltre il tempo e lo spazio.
Mi connette con quelli che, prima di me, hanno provato lo stesso. Bukowski, Buzzati, D’annunzio, Dickinson, Shakespeare, Neruda, Merini, Montale….e ne conosco così pochi.
Mi sento così ignorante.
L’unica cosa che so è che ho ritrovato la capacità di commuovermi. Attraverso parole di altri leggo le loro esperienze, che entrano in sintonia con le mie. E dentro di me, la coscienza si muove e va in direzione inattese, ubriaca, per le emozioni mie e loro, che rivivono insieme. Il tempo e lo spazio sono battuti.
La poesia è emozione eterna.
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